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Sulle tracce del sogno di Andrea Palladio

Aggiornamento: 13 apr




"C'è davvero alcunchè di divino nei suoi progetti, nè meno della forza del grande poeta, che dalla verità e dalla finzione trae una terza realtà, affascinante nella sua fittizia esistenza". Così scriveva Johann Wolfgang von Goethe, incontrando l'architettura del Palladio nel suo viaggio in Italia ormai più di due secoli fa.


Ed è questa dimensione, quasi spirituale, dell'architettura palladiana, quella che ci muove maggiormente ogni giorno, nel tentativo di afferrarla, per poterla trasmetterla ai nostri amici visitatori.


Un altro modo per raccontarla è trasformarla in nuova arte, andando a cercare durante i nostri - di viaggi - alcuni interpreti talentuosi (meglio ancora se giovani) che vogliano cimentarsi insieme a noi in questa esplorazione.


Collaborando con Valentina Marino, è stata così creata questa collezione originale di cianotipie artistiche che evocano il sogno di un uomo del rinascimento e il sogno collettivo di un'intera città.

Lontano...

Eppure vicino.


Perchè qui, noi che qui abitiamo, ci passiamo davanti tutti i giorni, più volte al giorno.







C'è chi scorre sul proprio nastro oltre senza vedere, ognuno normalmente immerso nelle profondità della propria galassia..


Eppure è tutto qui, a disposizione di chiunque voglia fare un viaggio verso un luogo a metà tra il vero e l'onirico, accettando l'idea che non tutto abbia bisogno di essere messo perfettamente a fuoco razionalmente, ma che possa essere anche solo percepito, intuito, e solo parzialmente svelato.


L'arte e la poesia vivono di questo: del tentativo di entrare in relazione, di scoprire qualcosa che sta dietro, che non è misurabile, che non è descrivibile facilmente, che non può essere oggetto di ricerca scientifica.





Che è ciò che facciamo noi ogni giorno, qui a Palladian Routes: l'essenza più vera e più importante del Patrimonio Palladiano Unesco, per noi abita qui, in questo universo parallelo a cui tentiamo di avere e di dare accesso.


Certamente cercando la porticina piccola e la chiave sul tavolino, certamente ricostruendo quel mondo in cui visse, pensò e progettò quello che poi divenne l'architetto più influente della storia.

Ricostruendone la personalità, e quella dei suoi amici e committenti. Ricostruendo il contesto sociale, economico, politico e religioso di quella Vicenza e di quella Venezia. Ricostruendo l'acquario di opere e progetti che fiorivano in quel tardo Rinascimento in tutta Italia. Rileggendo i trattati dell'Alberti e del Serlio, rileggendo Vitruvio. Ricostruendo, in ognuno dei progetti del Palladio, la genesi dell'idea generale e del dettaglio - da un passato remoto o da uno prossimo. Ricostruendo il senso statico e quello cosmologico, la citazione e l'esperimento, l'invenzione e l'interpretazione.






Ma poi, fatto tutto questo: cosa avremmo fatto, se solo a tutto questo ci fossimo limitati e ci limitassimo?

Un elenco di informazioni. Un approccio serissimo, rispettabilissimo, interessantissimo per gli addetti ai lavori...


Eppure noi, che ricerca - lo specifichiamo - non facciamo... scegliamo piuttosto di portarci qui scivolando su questo piano inclinato insieme ai nostri affezionati, vecchi e nuovi. Tentando di indagare, e di far giungere più persone possibile, a quel piano che possiamo chiamare dell'anima. A ciò che, secondo noi, in fondo, più di tutto animava Palladio nella progettazione delle sue ville, dei suoi palazzi, dei suoi luoghi.

A ciò per cui Palladio divenne poi ispirazione per interi popoli.


Questa, l'anima del Palladio, è quella che cerchiamo insieme ad amici come Valentina, che ha saputo cogliere ed esprimere con grande sentimento ciò che abbiamo condiviso. Le sue opere in esclusiva per noi sono qui nel nostro centro visitatori a Palazzo Valmarana Braga, pronte a svelare paesaggi e ad aprire passaggi insieme a tutte le altre piccole porticine che collezioniamo con cura.



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