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E' tempo di indossar "Baute e Morette", l'antico gioco ha inizio... è Carnevale!

Aggiornamento: 21 set 2023


E' ora di festeggiare, perchè oggi ha inizio... il Carnevale di Venezia!


Chi ha avuto la fortuna di viverlo almeno una volta nella sua vita, magari riuscendo ad evitare gli orari di maggiore calca, ha vissuto un’esperienza unica ed indimenticabile: fatta di antiche feste e tradizioni, golose frittelle, chiacchiere e castagnole, balli e spettacoli d'arte varia, fantastici cortei per terra e per acqua. Un'ubriacatura di arte della commedia, il tutto tra maestose maschere e lussureggianti costumi che animano le strette calli e i campi della città per 18 incredibili giorni.





Ma chi sa davvero da dove ha origine questa festa così sentita e radicata ancora oggi?


Quello di Venezia è uno dei carnevali più antichi al mondo, tanto da poter far risalire il primo documento che cita l’uso dei travestimenti al 1094. Nei secoli si svilupparono sempre più scuole e botteghe artigiane specializzate nello studio e la creazione di questi gioielli dell’arte stilistica.


L’origine della parola Carnevale viene dal latino “carnem levare” (ovvero privarsi della carne), ed è riferita al Mercoledì delle Ceneri, ultimo giorno di Carnevale e primo di Quaresima: secondo la tradizione da questo momento, in preparazione alla Pasqua, non è più consentito mangiare carne.

Ma \prima della privazione, a Venezia che ogni cosa sia abbondante, sia bandita ogni tristezza e che valga ogni scherzo!


Ogni forma di inganno e finzione era concessa, tanto che chiunque poteva mascherarsi ed essere ammesso niente meno che alla presenza del Doge; ricchi e poveri, donne e uomini di qualsiasi ceto sociale, cultura, religione o origine.


Talmente gusto ci presero i veneziani, che l’usanza di indossare una maschera, risultando quindi irriconoscibili, si spingeva spesso anche oltre il periodo di Carnevale.


Per questo motivo il governo dovette intervenire a più riprese per rivedere la legislazione, nonostante “Buongiorno Siora Maschera” fosse un saluto ormai popolare per canali e calli invasi di Baute e Morette, tutti inebriati di quella libertà assoluta conferita dall'assenza di identità.


Caduta la Serenissima, anche il Carnevale cadde ufficialmente con lei: era meglio evitare occasioni di ribellioni, e ciò valse per Napoleone, per gli Austriaci e i Sabaudi.

La tradizione fu conservata a Murano e a Burano in tono minore.


Fin quando su iniziativa di alcune associazioni e privati cittadini, relativamente di recente – nel 1979 – tornò a risplendere la festa per eccellenza, dimezzata per durata, ma raddoppiata in celebrità.


Viva dunque il Carnevale,

che diletti ci suol dar.

Carneval che tanto vale,

che fa i cuori giubilar!

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