top of page
Cerca

Ugo Foscolo poeta Euganeo

Aggiornamento: 4 ott 2023

Tutti conosciamo la fama di questo grande letterato dell'ottocento, ma non molti forse sanno che Ugo Foscolo ha vissuto e amato profondamente il Veneto.


Il poeta nacque a Zante, allora sotto possesso Veneziano, nel 1778 da padre medico, formatosi all'università di Padova e da madre nobildonna greca. Dopo la prematura scomparsa del padre, all'età di 14 anni, Ugo con la madre e i fratelli, si traferì a Venezia, dove imparò e praticò il dialetto veneziano, affinando la lingua attraverso profonde ed appassionate letture.


Nel 1796 sentì però l'esigenza di aprirsi a nuove conoscenze e fu così che, stimolato dai fermenti culturali, si traferì a Padova con l’intenzione di seguire i corsi universitari.

Fu proprio qui che ben presto Ugo si fece notare dai ricchi signori veneziani per le sue doti innate e promettenti. Queste nobili famiglie erano proprietari terrieri e commercianti di stoffe, che in queste zone costruivano le loro sontuose ville in campagna (molte progettate dal grande Andrea Palladio), per sfuggire alla frenesia della Serenissima e rifugiarsi in una sorta di villeggiatura ante literam.



Lo stesso poeta per mantenersi e farsi conoscere nella società, ripagava i suoi soggiorni scrivendo saggi e odi alle famiglie che lo accoglievano.

Al tempo Foscolo era poco più di un ragazzo, 19 anni appena, ma aveva già dato sufficiente sfoggio di cultura e sapienza, tanto da essere desiderato dal Toderini, tra i suoi ospiti più apprezzati. Venne ospitato infatti nella Villa Toderini di Codognè, dove scrisse due opere: il canto “ La Croce” e l’ode “ Il mio tempo”. La camera che lo ospitò è una delle stanze con la vista più suggestiva: un'ampia vista sul parco della villa e ciò ha sicuramente influenzato la scrittura del poeta. Questa stanza oggi porta il suo nome.

Un altro luogo da lui molto amato e che lo ospitò in Veneto fu Villa Cittadella Vigodarzere, oggi Villa Gottardo, nei pressi di Abano Terme, precisamente nella località di Feriole. È proprio grazie al nome di questa piccola località che ad oggi si può affermare che la Villa sia stato il luogo di ispirazione per comporre una delle sue più grandi e famose opere: “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”.


Lo stesso Foscolo infatti, seppur sporadicamente, nomina “La Ceriola”, analogia di Ceriole e quindi Feriole, che poi riconduce alla villa in questione. Proprio qui oggi sorge una lapide in ricordo della presenza del poeta. Nel suo romanzo Foscolo ambienta sui Colli Euganei il ritiro del giovane Jacopo Ortis, il protagonista e racconta i Colli Euganei con gli umori del bosco che pervadono i sensi, la brina nelle giornate d’autunno, la quotidianità del villaggio ed il lavoro dell’Uomo sulla pianura disegnata dalle coltivazioni, suggestioni che fanno da sfondo al ritiro solitario di Jacopo.


L'opera non fu scritta durante il suo soggiorno Padovano, bensì una volta trasferito a Milano e successivamente a Bologna, memore di quei paesaggi che gli avevano suscitato forti emozioni e che volle far rivivere nel personaggio del suo capolavoro.

I Colli Euganei sono i protagonisti anche dei Tour Palladiani che trovi qui

86 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page